Sicilia | Cga sospende la caccia in Sicilia, “tregua dopo gli incendi”


Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana ha deciso ieri di sospendere il calendario venatorio 2023-24, emanato lo scorso giugno dall'assessore regionale all'agricoltura Luca Sammartino. Di conseguenza, da oggi è fermata in tutta la l'attività venatoria, che era iniziata il 2 settembre con una deroga (‘pre-apertura') concessa dall'assessore, nonostante il parere sfavorevole dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e i devastanti che hanno colpito l'intera isola.

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Negli scorsi mesi, le associazioni Wwf Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, Lndc Animal Protection, Enpa e Lac, assistite dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice, avevano impugnato il calendario venatorio presso il Tar di Palermo. Il 21 settembre avevano ottenuto una prima sospensiva della caccia per alcune specie in declino. Oggi è arrivata la decisione di secondo grado. Il Cga ha riconosciuto che “come adeguatamente comprovato dalle associazioni ambientaliste appellanti, i notevoli incendi nel territorio regionale, associati all'eccezionale aumento delle temperature estive, hanno creato un rischio significativo per la sopravvivenza degli animali. In questo contesto, sono particolarmente rilevanti le due delibere con cui la Giunta Regionale Siciliana ha giustamente evidenziato la gravità della situazione, chiedendo agli organi statali competenti la dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale per 12 mesi”.

Gli ambientalisti esprimono incredulità affermando che, nonostante la richiesta di emergenza nazionale, la stessa Regione non solo non ha sospeso la stagione di caccia, come sarebbe sensato, ma ha addirittura autorizzato un anticipo di un mese rispetto a quanto suggerito dall'Ispra.

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